Io non sono sempre delle mie opinioni. G. Prezzolini

martedì 10 luglio 2012

Il mio "Contro"


E' uscito il libro di Alessio Mannino, chi è Alessio? E' semplicemente uno dei nostri avrebbe detto Longanesi.
Massimo Fini

E’ uscito il mio e-book, Contro. Considerazioni di un “anti-politico”, per i tipi della Collana Ribelle di Maxangelo Edizioni (cliccando qui la scheda e, se volete, la possibilità di acquistarlo). E’ una storia giornalistica, fra politica costume e filosofia, dell’anno 2011. L’ho scritta per due motivi. Uno è, come sempre, personale, autobiografico. In questo caso, direi anche psicologico. A parte alcune collaborazioni, il 2011 è stato un anno di pensieroso e agitato stato di precarietà, lavorativa ed esistenziale. L’altra spinta me l’ha data il senso del dovere. Devo contribuire anch’io, nel mio piccolo, con la sola arma di cui dispongo che è la penna, a combattere contro la soffocante mistificazione in cui siamo immersi. Di qui il titolo.
Perciò ho raccolto, selezionandolo, ampliandolo e approfondendolo, il materiale ricavato da parecchi articoli pubblicati sui giornali che mi hanno ospitato in questi anni e sul mio blog. La rielaborazione è avvenuta seguendo il filo di eventi disseminati lungo l’arco dell’anno passato che, a mio giudizio, meglio si prestavano a offrire i punti di vista che mi premeva focalizzare. L’ordine cronologico, dunque, s’incrocia con una scelta ad hoc di fatti significativi, utili a offrire quella che presuntuosamente potrei chiamare la mia visione del mondo.
Il sottotitolo, facendo il verso a Thomas Mann, richiama una categoria oggi molto in voga: l’antipolitica. A usarla come clava sono gli intolleranti e superficiali detrattori di tutto ciò che nell’Italia odierna si muove all’esterno e in contrapposizione alla politica abituale, istituzionale, partitica. Auto-accusa, dunque? No. Auto-ironia consapevole. Posto che la categoria suddetta non sta in piedi, se schierarsi contro la cosiddetta “politica” significa non poterne più di fare gli schiavi cretini e obbedienti, allora dichiararsi “anti-politico” diventa un titolo d’onore.
Essere “contro”, a volte, è la sola cosa giusta. Davanti alla propria coscienza, s’intende. E la coscienza è l’unico tribunale il cui giudizio conti davvero, perché l’unico in cui siamo da soli con noi stessi, quando ci guardiamo allo specchio la mattina e di fronte alla morte.
a.m.